La nuova burrasca politica sul costruendo porto turistico ha fatto incagliare, a un’ora scarsa dall’inizio il consiglio comunale interrotto anzitempo dopo un acceso botta e risposta tra l’interpellante, Piero Vallenzasca, e il sindaco, Canio Di Milia. Tra la consegna dei lavori, il 27 dicembre 2013, e la temporanea sospensione dei cantiere l’8 gennaio di quest’anno, a detta di Vallenzasca, ci sarebbero state diverse decisioni di dubbia legittimità per le quali l’interpellante chiedeva all’amministrazione se avesse intenzione di accertare le responsabilità ed, eventualmente, procedere per il risarcimento del danno. “Tecnicismi giuridico-amministrativi”, ha replicato Di Milia, “che non risolvono i problemi, a quelli ci deve pensare la politica. Con i tecnicismi tecnico-giuridici, lei ben lo sa Vallenzasca, non si risolvono i problemi come dimostra la vicenda del palazzetto dello sport di Crevoladossola, assegnato con un ribasso del 42 per cento e rimasto incompiuto!”. Vallenzasca, che in quella circostanza da segretario comunale aveva presieduto la commissione che assegnò l’appalto, s’è sentito provocato: “Parli dell’argomento che le è stato chiesto!”. A questo punto il clima s’è surriscaldato con botta e risposta polemici non solo tra sindaco e interpellante ma anche tra Mauro Fortis e Giovan Battista Vecchi. “Mi spiace per la Lega, questa volta m’ero preparato e documentato per rispondere punto per punto. Passiamo al prossimo argomento, la mozione atto d’indirizzo in materia di pianificazione urbanistica. Vi risponderò alla prossima interpellanza!”, ha tentato di chiudere la polemica Di Milia. A prendere cappello, e annunciare l’abbandono anticipato della seduta, è stato il solitamente tranquillo Alessandro Bertolino (Lega). Fibrillazioni anche in seno alla maggioranza. Il capogruppo, assessore a Turismo ed edilizia privata Alberto Galli, s’è alzato con la giacca a vento sul braccio: “Questa discussione non m’appassiona…”. E’ stato il segnale del rompete le righe anticipato. In precedenza, erano passati all’unanimità l’affidamento al Consorzio unico di bacino della gestione della Tassa rifiuti e l’ordine del giorno ei richiesta a Poste italiane di revocare la chiusura dell’ufficio di Carciano a supporto del quale in mattinata erano state raccolte 300 firme. Non senza qualche distinguo prima del voto. Sulla Tari, in particolare, Vallenzasca ha chiesto di spostare l’ufficio del Coub dalla biblioteca Zappelloni e chiesto se ci siano sacche d’evasione. Sul primo punto, Di Milia, s’è impegnato a trovare una soluzione. Sul secondo ha detto: “Non posso escludere che ci siano ma, se ci fossero, sarebbero molto esiguo. C’è piuttosto un fenomeno di mancati pagamenti, attorno al 15-17 per cento indotto dalla crisi e dalla difficoltà delle fasce d’utenza debole a pagare le bollette”. Sull’ufficio postale Vallenzasca ha osservato: “Va bene non chiudere ma bisogna anche che funzioni, in proposito ho avuto modo di sperimentarne le insufficienze”.
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