In piazza, San Carlo, con la fascia tricolore a raccogliere firme contro la chiusura dell’ufficio postale di Carciano, del quale la direzione regionale ha deciso la cessazione del servizio da lunedì 13 aprile. E’ quanto s’accinge a fare il primo cittadino, Canio Di Milia, mercoledì 18, dalle 10 alle 12, davanti all’ufficio in predicato di chiusura. A poche ore dal consiglio comunale delle 19 durante il quale verrà discusso e votato un ordine del giorno che chiede a Poste italiane di tornare sui suoi passi. Ai cittadini, che Di Milia invita ad accorrere in massa, il sindaco chiede di sottoscrivere l’ordine de giorno che l’assise municipale voterà di lì a poche ore per dare maggior forza al pronunciamento consiliare. Incassata quella che spera essere un’adesione di massa al documento, e il voto favorevole dei consiglieri, Di Milia chiederà un incontro con Poste italiane nell’estremo tentativo di scongiurare la chiusura. Una chiusura, si legge nel testo dell’ordine de giorno che mercoledì verrà sottoposto all’attenzione dei cittadini, non giustificata dall’esigenza di risparmio perché il rendimento economico dell’ufficio (depositi, conti correnti ed operazioni finanziarie) sarebbe più che sufficiente a mantenere il presidio territoriale. L’ordine del giorno, una volta adottato dal consiglio, verrà trasmesso a Provincia, Regione, Governo, direzione nazionale di Poste italiane e sindacati. Erano stati proprio i sindacati di categoria, nei giorni scorsi, a denunciare pubblicamente, oltre alla chiusura di Carciano (che arriva dopo quella di Magognino), la riduzione da 6 a 3 giorni di apertura di altri uffici, tra i quali quello di Brovello Carpugnino, ufficio di riferimento per gli stresiani delle frazioni collinari.
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