Il comune di Stresa è disposto a garantire eventuali prestiti bancari a copertura di mutui contratti da eventuali candidati alla gestione della funivia tramite una fidejussione bancaria. E’ questa l’ultima carta che il sindaco, Canio Di Milia, si dice disponibile a giocare per garantire il futuro dell’impianto che dal lido di Carciano sale al Mottarone. Soltanto un ipotesi al momento formulata durante l’incontro che gli 8 dipendenti appena licenziati dalla società Ferrovie del Mottarone srl hanno avuto con lui nei giorni scorsi. Una ipotesi per verificare la quale, Di Milia, intende invitare ad una riunione tutte le ditte che hanno manifestato il proprio interesse ma si sono fermate davanti all’impegno economico richiesto, 2 milioni e 200 mila euro, in cambio d’una concessione fino al 2030 che, però, avrebbe richiesto nel 2028 un nuovo investimento di 1 milione e 500 mila euro per la sostituzione delle funi. Come s’era già verificato nel 1998 ai tempi della prima, prolungata interruzione dell’impianto. I dipendenti, oltre che al comune di Stresa, si sono rivolti anche alla Provincia affinchè si attivi per ottenere un nuovo bando di gara meno proibitivo per il partner privato che intendesse concorrere alle spese di rinnovamento tecnologico. La chiusura, in questo momento a tempo indeterminato, inizia a preoccupare anche al di fuori dei confini di Stresa. Coordinamento cittadino e gruppo consiliare di Forza Italia a Verbania, infatti, la sorsa settimana hanno depositato in segreteria generale una interpellanza sulla vicenda invitando il sindaco della città capoluogo di provincia, Silvia Marchionini, ad attivarsi per trovare una soluzione.
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