Sono state recapitate le lettere di licenziamento agli 8 dipendenti della funivia Stresa – Mottarone. Un passo inevitabile, dopo che la gara per l’assegnazione dei lavori di rinnovamento è andata deserta. “Non sono più il concessionario, i licenziamenti erano stati concordati con i sindacati”, conferma l’ormai ex-gestore, Gigi Nerini. Sui motivi della rinuncia della società Ferrovie del Mottarone a presentare un’offerta spiega: “La quota di partecipazione chiesta al privato (2 milioni di euro, ndr) era troppo onerosa. C’erano inoltre altre condizioni proibitive per chiunque. Ad esempio, non si teneva in considerazione che, nel 2028, a soli 2 anni dalla scadenza della concessione nel 2030 al gestore sarebbe toccato sostituire le funi. Le previsioni d’incasso dall’affitto del ristorante erano eccessive. I costi annui non venivano adeguati secondo i parametri Istat”. E adesso? “Se il pubblico, comune di Stresa o Regione, non ci mette più soldi e nel nuovo bando non vengono riviste certe condizioni, la vedo dura. In ogni caso, nella migliore delle ipotesi, non se ne parla prima dell’estate 2016”. “La funivia rimane in cima alla nostra agenda – conferma il sindaco, Canio Di Milia -. Stiamo cercando di capire che cosa, oltre alla quota di partecipazione giudicata troppo onerosa, abbia trattenuto gli operatori, ce n’erano altri oltre a Nerini, che pure avevano manifestato il proprio interesse dal presentare un’offerta. La priorità, in questo momento, è ridare un futuro ai dipendenti della funivia”.
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