domenica 2 agosto 2015

Un'odissea iniziata 15 anni fa

Era il giugno 2002 quando, in carica l'amministrazione guidata da Giorgio Diverio, il cantiere si bloccò per sopravvenute difficoltà sui fondali non rilevate dalla prima perizia geologica. Perizia risultata insufficiente perchè redatta senza effettuare i carotaggi. Poi arrivarono la gara annullata da Consiglio di Stato che era stata vinta da un consorzio d'imprese laziale, la seconda gara vinta dalla Guerini di Torino contro la quale  2 ditte escluse ricorsero al Tar e una sola al Consiglio di stato, che confermarono la legittimità dell'assegnazione alla Guerini. L'impresa di Torino segnalò alcune opere mancanti non previste dal progetto originario per inserire le quali il comune di Stresa chiese alla Regione di poter utilizzare il ribasso d'asta. La Regione si dichiarò incompetente e dispose che il comune chiedesse all'Autorità di vigilanza sugli appalti la quale, a sua volta, rimandò la pratica a Stresa dichiarandosi incompetente e chiamando in causa di nuovo la Regione che finalmente espresse parere positivo. Nel frattempo, però, la Guerini era entrata in crisi di liquidità e aveva rinunciato a realizzare l'opera. Il progetto già pronto, però, dovette essere liquidato all'impresa finita in amministrazione controllata. La nuova assegnataria, la Paolo Beltrami di Cremona, non ha potuto avviare il cantiere fino all'ok definitivo dell'Arpa alle opere di caratterizzazione, mirate ad escludere la presenza di ddt depositato sui fondali che si sarebbe disperso nell'acqua in seguito ai lavori di scavo. Superato anche questo ostacolo, la consegna dei lavori alla Beltrami nell'ottobre dello scorso anno, si rivelò soltanto virtuale perchè il lago era troppo alto. I lavori, in pratica, sono partiti solo questa primavera. Nel frattempo il costo dell'opera è lievitato dai 3 milioni e 600 mila del 2002 ai 6 milioni e 300 mila attuali.

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