Il giorno tanto temuto sta per arrivare. Il 7 settembre Poste italiane chiuderà definitivamente l'ufficio di Carciano. Una decisione che il sindaco, Giuseppe Bottini, in una lettera inviata ai vertici dell'azienda, alla presidenza del consiglio dei ministri, al ministero delle Poste e telecomunicazioni, chiede di revocare: "A nome dell'amministrazione che mi onoro di rappresentare, partecipo la ferma volontà espressa con le delibere del consiglio comunale n. 3 del 18/2/2015 e n. 49 del 29/7/2015". Il consiglio del 29 luglio, prosegue Bottini, "ha impegnato il sindaco a valutare la presentazione di un ricorso al Tar". Al tavolo tecnico di ieri pomeriggio in Provincia, presente il vicepresidente della Regione Aldo Reschigna, l'assessore Albino Scarinzi ha formulato l'ultima proposta di mediazione: "Siamo disposti ad accettare l'apertura di Carciano per due sole mezze giornate, il mercoledì e il sabato. Ci rendiamo conto che 1,8 km di distanza tra Carciano e Stresa abbiano indotto Poste italiane a decidere la chiusura. Facciamo, però, presente che la frazione conta 800 abitanti, in gran parte anziani per i quali spostarsi non sarebbe agevole; che per 6 mesi la popolazione si moltiplica durante la stagione turistica, che caricare tutto il peso del servizio su Stresa sarebbe poco funzionale per la qualità del servizio dell'unico ufficio aperto". "Credo che su questa base, gli scompensi per Stresa, sia possibile trovare un'intesa con Poste italiane, m'impegnerò nella mediazione" ha promesso Reschigna. Diversamente, dall'8 settembre, Stresa ricorrerà alla carta bollata.
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