Questa volta la gara non è andata deserta. Alle 12 di ieri, alla SCR (la Società di consulenza regionale) era arrivata una sola offerta. La più scontata, quella del vecchio gestore: la Società Ferrovie del Mottarone. Primi beneficiari gli 8 dipendenti, riassunti già dalla fase di manutenzione. Ora gli operatori della vetta possono sperare di veder riavviato l'impianto entro l'anno prossimo, o la prima metà del 2017. Al nuovo-vecchio concessionario l'onere di integrare i 3 milioni e 600 mila messi a disposizione per metà dalla Regione e per l'altra metà con rate annuali dal comune di Stresa. La cifra complessiva dell'intervento ammonta a 4 milioni e 200 mila. La concessione dura fino al 2028, lo stesso anno della scadenza tecnica delle funi. Alla scadenza, se lo vorrà, il concessionario potrà far valere il diritto di prelazione per altri 10 anni. Il comune di Stresa ha dovuto accettare di prendersi in carico l'impianto in virtù di una legge regionale della seconda metà degli anni '90 varata sull'onda dell'emergenza della prima prolungata sospensione delle corse
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