Solo la maggioranza ha votato l'aumento del contributo del comune di Stresa, da 1 milione a 1 milione e 860 mila euro del contributo per il rinnovamento tecnologico della funivia. Lega Nord e Insieme non hanno partecipato al voto. La Lega, con Alessandro Bertolino, ha rinunciato a partecipare alla discussione. Piero Vallenzasca e Lucio Alberto Casaroli sono usciti dall'aula dopo le contestazioni, e il botta e risposta tra Vallenzasca e il sindaco, Canio Di Milia. Via libera, dunque, al milione e 860 mila euro in rate annue da 143 mila da prelevare dal gettito dell'imposta di soggiorno per i prossimi 5 anni. Le modifiche al nuovo bando di gara, da rendere più accettabile all'eventuale partner privato disposto a farsi avanti, verranno concordate questa mattina in municipio tra comune (Di Milia e il vicesiindaco, Giuseppe Bottini) e la Regione (il vicepresidente Aldo Reschigna e il presidente di Scr, la società incaricata di redigere il testo). Secondo quanto anticipato da Di Milia, la scadenza dovrebbe essere accorciata di 2 anni, dal 2030 al 2028, anno in cui scatterà l'obbligo di sostituire le funi, collocate nel 1998. Per invogliare il privato, però, secondo quanto prospettato da Reschigna, sabato 2, agli operatori turistici della vetta a all'ex-gestore, Gigi Nerini, il concessionario dovrebbe poter esercitare, nel 2028, il diritto di prelazione fino al 2038. Ciò allontanerebbe anche il passaggio della proprietà al comune di Stresa, imposto dalla Regione con una legge del 1997. "Pur d'accordo nel merito, la messa in sicurezza dell'impianto, riteniamo questo consiglio non legittimato a decidere perchè mancano meno di 45 giorni alle elezioni", ha motivato l'uscita dall'aula, sua e del collega Matteo Diverio, Alessandro Bertolino. Ha partecipato alla discussione, invece, Vallenzasca per contestare all'amministrazione d'aver accettato i termini del bando andato deserto a dicembre e per proporre l'introduzione di "una clausola di salvaguardia che preveda la restituzione di quanto anticipato dal comune di Stresa se gli incassi dovessero essere superiori alle previsioni, proponiamo inoltre, a manutenzione in corso, il riavvio parziale almeno fino all'alpino per far fruttar l'impianto subito". Proposte, queste, ritenute irricevibili dalla maggioranza. La discussione ha finito, inevitabilmente, per intrecciarsi con la campagna elettorale. "Mi sarei aspettato, da parte delle minoranze, un atteggiamento diverso in modo da poter rivendicare il merito di un voto favorevole, in caso di vittoria alle prossime elezioni”, ha commentato il capogruppo di maggioranza, Alberto Galli. "Chi oggi critica, era presente in amministrazione nel 1997 quando fu accettata la legge che prevedeva il passaggio della proprietà al comune di Stresa, che oggi la Regione c'impone!", è sbottato Di Milia riferendosi ai consiglieri assenti della Lega.Il contributo della Regione, che era sempre stato annunciato di 1 milione e 700 mila euro, si sarebbe intanto ridotto a 1 milione e 500 mila, 200 mila dei quali andrebbero a copertura dell'Iva. Il preventivo attorno ai 4 milioni e 200 mila euro, inoltre, è vecchio di 7 anni e andrebbe aggiornato del 20 per cento
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