martedì 31 marzo 2015

Penultimo Consiglio dell'era Di Milia

E’ iniziata all’insegna della polemica la penultima seduta del ciclo amministrativo che si sta per concludere. Ad innescarla è stata la decisione del sindaco, Canio Di Milia, di posticiparla alla seconda convocazione, alle 19, constatata la presenza di soli 6 consiglieri di maggioranza alle 18. Decisione motivata tecnicamente con la non autosufficienza della maggioranza e il rischio che, uscendo, i 3 consiglieri di minoranza presenti facessero saltare la seduta. Decisione contestata da Matteo Diverio che ha contro proposto di anticipare le interpellanze che non richiedono il numero legale. Proposta respinta dal sindaco. Tutti di routine gli argomenti proposti dalla giunta: il contributo di 70 mila euro l’anno  alla Settimane musicali, il contributo di 30 mila euro l’anno all’ordine delle suore Battistine per lavori di adeguamento alla casa di riposo Tadini, l’adesione del comune di Stresa allo Sportello unico delle attività produttive della Camera di commercio. I contributi alle Settimane musicali e alla Casa di riposo Tadini sono passati con i voti della sola maggioranza. “Insieme” e Lega Nord non hanno partecipato al voto in segno di protesta. Diverio ha accusato il sindaco uscente, e non più ricandidabile come primo cittadino, di contributi elargiti a scopo elettorale, mostrando così di ritenere fondate le voci che darebbero Di Milia presente nella lista della maggioranza uscente che, venerdì 27, s’è riunita senza trovare, ancora una volta, l’accordo su una candidatura condivisa.  Respinta la mozione relativa ai lavori del porto turistico delle minoranze che chiedevano ragguagli sui costi dell’opera. “Forse a voi dà fastidio che l’opera sia avviata al completamento”, ha risposto Di Milia ai consiglieri di minoranza che si lamentavano della, a loro giudizio, insufficiente risposta del sindaco. Respinta anche la mozione che chiedeva d’inserire nel decreto milleproroghe la richiesta di contributi per villa La Palazzola. Il sindaco ha risposto quello che aveva già anticipato ai media: i 5 milioni, peraltro in gran parte mai versati, dalla Regione sono insufficienti. La Palazzola è destinata a rimanere un progetto incompiuto a meno che non si faccia avanti qualche privato. Si tornerà in aula ancora una volta, prima della scadenza del mandato, per il bilancio di previsione per l’anno in corso da lasciare in eredità alla prossima giunta. 

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